Il Codice sulla crisi d’impresa verrà adeguato alla pandemia

Il quotidiano Il Sole 24 Ore di ieri, in un articolo a firma di Giovanni Negri, informa che il Ministero della Giustizia sta creando una Commissione per adeguare il nuovo Codice delle Crisi d’Impresa alle grandi difficoltà del ciclo economico indotte dalla pandemia. Scrive Negri:

“Al Ministero della Giustizia è, infatti, in via di costituzione in queste ore una commissione di tecnici (magistrati, docenti universitari, professionisti) che, in tempi assai rapidi, probabilmente già entro giugno, dovrà mettere a punto un pacchetto di misure di pronto intervento.

Progetto che non può che intrecciarsi con il Codice della crisi d’impresa, la cui entrata in vigore, più volte oggetto di rinvio, è adesso fissata per il prossimo 1° settembre: è evidente che l’obiettivo è più ambizioso. Investe verosimilmente il Codice della crisi, con la possibilità che ne vengano corrette o comunque modificate alcune parti e, magari, fatte slittare altre. E sullo sfondo c’è anche il recepimento della nuova direttiva comunitaria sull’insolvenza. Elemento da alcuni enfatizzato per corroborare incisive richieste di modifica del Codice e da altri minimizzato, nella convinzione che il Codice sia in larghissima parte allineato con la direttiva e che, anzi, già in fase di redazione il tema sia stato tenuto presente e il testo adeguato.”

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RENDERE LE CRISI DI IMPRESA OPPORTUNITÀ DI CREAZIONE DI NUOVO VALORE

Demostene, insieme alla propria controllata Fedluc, interviene come assuntore nelle procedure concorsuali con l’obiettivo di recuperare valore di impresa a disposizione della Cooperazione

DA ITALIAPIU’ “La rivista dei comuni e del territorio”;

ItaliaPiù “La rivista dei comuni e del territorio”, mensile in abbinamento a Il Sole 24 Ore e dedicata alle eccellenze italiane, dedica un lungo articolo alla missione, alla storia e agli scenari di sviluppo di Demostene partendo da un background di nove concordati gestiti, 820 milioni di passivo amministrato e 130 milioni liquidati ai creditori

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Codice della crisi: slitta l’entrata in vigore

Sulla Gazzetta Ufficiale del 5 novembre scorso è apparso il Decreto correttivo del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (Decreto legislativo n. 147 del 26 ottobre 2020). Il provvedimento contiene disposizioni integrative e correttive a norma dell’articolo 1, comma 1, del nuovo “Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza”. Fermo il rinvio all’1 settembre 2021 del sistema di indicatori di allerta della crisi, diventa subito operativa la competenza esclusiva in capo agli amministratori dell’istituzione degli assetti organizzativi dell’impresa, la nuova definizione di crisi d’impresa e dei suoi indicatori nonché l’innalzamento delle soglie rilevanti ai fini dell’attivazione della cosiddetta allerta esterna da parte dell’Agenzia delle Entrate. Per saperne di più:
Codice della crisi: la riforma

LE COOP AL SALVATAGGIO DI COOPERATIVA COSTRUZIONI. DEPOSITATA RICHIESTA DI OMOLOGA DI CONCORDATO FALLIMENTARE

Il sito specializzato https://bebeez.it/ approfondisce la proposta di concordato fallimentare di Demostene. La proposta prevede che la società diventi assuntore delle attività residue di Coop Costruzioni e saldi al 100% i creditori privilegiati e al 14,51% i creditori chirografari;

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CORRIERE DELLA SERA: IL COMMISSARIO LIQUIDATORE DI COOP COSTRUZIONI PUBBLICA LA PROPOSTA DI CONCORDATO DI DEMOSTENE

Ettore del Borrello, commissario liquidatore di Coop Costruzioni di Bologna, ha pubblicato sul Corriere della Sera in un lungo annuncio a pagamento la proposta di concordato fallimentare di Demostene ai sensi dell’art. 214 L.F.;

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Pubblicato il nuovo Codice della crisi d’impresa

E’ stato pubblicato questa mattina sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Legislativo 12 gennaio 2019 n. 14 “Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza”. Il nuovo Codice, di 391 articoli, frutto di un grande lavoro preparatorio e realizzato in attuazione della legge delega 19 ottobre 2017, è finalizzato ad aumentare l’efficacia delle procedure di ristrutturazione preventiva dell’impresa in “stato di crisi” intendendola non come uno stato di difficoltà attuale, ma come situazione prospettica in cui possa probabilmente manifestarsi una “futura insolvenza”. Ai sensi dell’art. 2, lett. a) la crisi è, infatti, definita come lo “stato di squilibrio economico-finanziario che rende probabile l’insolvenza del debitore, e che per le imprese si manifesta come inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a far fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate”.

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