Crediti Deteriorati: aumenta il tasso nel settore industriale e nei servizi

CREDITI DETERIORATI: AUMENTA IL TASSO NEL SETTORE INDUSTRIALE E NEI SERVIZI

La recente ricerca di Abi-Cerved ha portato alla luce l’imminente aumento del flusso dei crediti deteriorati (NPL).
L’analisi, effettuata per dimensione d’azienda, analizza alcuni settori, tra cui quello industriale e quello dei servizi.

Per quanto riguarda l’andamento dei crediti deteriorati nel settore industriale, le classi dimensionali più colpite saranno le medie e le grandi imprese, attestandosi rispettivamente al 4,2% e al 3,7% nel 2023 (nel 2022 erano 1,3% e 1,1%). Entrambe le classi dimensionali vedranno poi una riduzione nel 2024, manifestando comunque tassi di deterioramento molto più elevati rispetto al 2019 (periodo pre-Covid). Nel 2023 le microimprese industriali, rispetto all’anno precedente (2,1%), subiranno un salto meno marcato attestandosi al 3,7%, per poi anch’esse scendere nel 2024 tenendo un valore lievemente maggiore rispetto al 2019. Le piccole imprese, invece, aumenteranno significativamente, passando dall’1,4% del 2022 al 3,3% del 2023, per poi calare leggermente nel 2024.

Nel settore dei servizi, a subire maggiormente gli effetti del negativo clima economico saranno le grandi imprese, che in un anno arriveranno quasi a quintuplicare il proprio tasso di deterioramento (dallo 0,3% del 2022 all’1,4% del 2023), eguagliando il valore del 2019. Nel 2024 è invece prevista una riduzione che porterà un dimezzamento del tasso. Anche le medie imprese del settore dei servizi accuseranno il 2023, passando da un tasso del 0,6% nel 2022 all’1,7%. Come le grandi imprese, eguaglieranno il livello pre-covid prima di tornare a scendere a livelli bassi nel 2024. Le microimprese del settore avranno il flusso di nuovi crediti deteriorati più alto nel 2023, pari al 4%. Questo valore calerà poi nel 2024, mantenendo comunque un valore maggiore rispetto al 2019. Infine, il settore dei servizi vedrà le piccole imprese raddoppiare il proprio tasso di deterioramento nel 2023 rispetto al 2022 (2,8% contro 1,4%) per poi scendere nel 2024.

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